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Emilio Brengio

L'area matematica nelle Indicazioni Nazionali:
un primo commento, non si tratta di tabelline.

La centralità del problema

Ad una prima lettura mi ha colpito, nelle Indicazioni Nazionali emanate dal ministro Fioroni per la scuola elementare, la centralità assegnata al problema nella didattica della matematica. Non si tratta solo dell'attività di soluzione dei problemi, che non sarebbe poco, visto che nelle precedenti indicazioni questo aspetto era quasi scomparso. La vera novità, ancora meglio le novità sono: il rapporto tra problema e lingua, l'invito a porsi problemi significativi, l'invito a spaziare su molti ambiti, il marcato e ripetuto riferimento all'analisi e alla rappresentazione della struttura del problema, l'invito ad impostare problemi, il riferimento a situazioni-problema.

La centralità della lingua italiana nel rapporto con la matematica mi sembra particolarmente apprezzabile. Nel fare matematica lavorare per "affinare il linguaggio naturale e la capacità di organizzare il discorso, con una speciale attenzione all'uso della lingua, in particolare della lingua italiana", mi sembra un'ottima indicazione. Guidare a trasformare una rappresentazione in linguaggio matematico in un racconto in linguaggio naturale, era l'invito di Lucio Lombardo Radice.
Ancora più apprezzabile, se possibile, l'accostamento tra matematica e storie. Quando si invitano i bambini a scrivere storie legate ad una situazione problemica, storie in cui possono mettere fantasia e sentimenti, ma con l'obbligo di rispettare i vincoli posti da una situazione logica e merceologica data, si attiva una forte tensione collaborativa. I compagni controllano che i vincoli siano rispettati, le storie vengono scritte per i compagni, non per l'insegnante; il bambino può mettere tutto se stesso, l'apprezzamento viene dal gruppo e la classe applaude. Il bambino che non ama scrivere viene stimolato dall'esempio del compagno che ha scritto una bella storia, trova così spunti che lo aiutano a scrivere la sua storia. Il bambino che non ama i linguaggi formalizzati, aspetta il momento in cui può trasformare una arido problema in una bella storia.

Particolare sviluppo nel lavoro sui problemi offre il riferimento alla struttura dei problemi e quello relativo a situazioni-problema. La struttura può essere intesa in due modi. Un primo modo è quello di evidenziare classi di problemi che possono essere risolti con le medesime sequenze operative, indipendentemente dalle quantità e dalle merci. Riuscire a rappresentare queste strutture senza numeri e senza merci, come puro sistema di relazioni, significa raggiungere un alto livello di generalizzazione, che è l'obiettivo della matematica.

Un secondo modo è quello di riuscire a rappresentare una situazione-problema, semplice o complessa, anche qui senza numeri e senza merci, che sia generatrice di problemi, della medesima classe o di classi diverse, al variare dell'incognita. Queste strutture offrono l'opportunità di analizzare e far funzionare le 'macchine problema' inserendo in esse le merci e le quantità. E' così possibile utilizzare il problema come strumento di esplorazione del mondo della merceologia e delle sue leggi logiche. Così come inserire i numeri nelle 'macchine-problema' diventa un modo ragionato e coinvolgente, sia di lavoro guidato che di lavoro autonomo, per scoprire le leggi di relazione tra le quantità, evidenziare libertà e vincoli; una parte delle quantità può essere scelta a piacere, ma, fatte certe scelte, le altre quantità dovranno essere il risultato di calcoli. Ecco che in questo modo si evidenzia e si motiva il perché del calcolo e di quale calcolo. A questo punto si può valutare, come viene consigliato nelle indicazioni, "l'opportunità di ricorrere al calcolo mentale, scritto o con la calcolatrice a seconda delle situazioni."
Far usare la calcolatrice in queste situazioni permette di focalizzare l'attenzione sugli aspetti logici, e algoritmici.
Lavorare sui problemi in questo modo permette di realizzare attività che hanno come "elemento fondamentale il laboratorio, inteso come momento in cui l'alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze".
Non è quindi vero che al centro delle nuove indicazioni ci sono le tabelline, come alcuni commentatori affermano, questa è una pura sciocchezza.

 
 

La parte sulla matematica nelle delle Indicazioni Nazionali

Testo completo delle Indicazioni Nazionali

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