"NON CREDIATE CHE
IL DESTINO SIA POI TANTO DI PIU’
DI QUEL CONDENSATO CHE E’
L’INFANZIA"
Da "Elegie Duinesi" di Rainer Maria Rilke
Sei un grande archeologo, hai trovato la misteriosa città di Zurat.
Scrivi una lettera ad un/a tuo/a collega comunicandogli la scoperta e chiedendogli di raggiungerti. Consulta la mappa e spiegagli bene il percorso che deve seguire.
Cara collega Vigorosi,
ho scoperto la città di Zurat. Vorrei che mi raggiungessi, ti dico il percorso: con la nave devi arrivare al porto di Cielo Alto dopo devi sorpassare la città e arriverai al passo dell’Impiccato; dopo pochi passi sarai in mezzo tra i Monti Verdi e i Monti Azzurri, scendi e attraversa la Grande Pianura del Nord poi oltrepassa la Palude Triste e arriverai al villaggio di Santa Speranza. Dopo dovrai attraversare la foresta del Pappagallo Magro. Uscirai dalla foresta e vedrai il Monte Tondo, salirai e ti troverai sulla cima Salute. Scendi dal versante opposto, supera il lago Asciutto e arriverai alle rovine di Zurat.
Classe II B
La mia storia
Comincia così...............
Mamma e papà si sono incontrati e si sono piaciuti: si parlavano, si erano simpatici, si baciavano, ridevano insieme ed erano tristi se uno di loro aveva un dolore. Insomma più si conoscevano più si volevano bene.
Un giorno mamma e papà si sono stretti forte forte in un modo così dolce, bello e piacevole che il semino di papà ha trovato l’ovetto di mamma. Semino e ovetto, quella volta, si sono abbracciati sorridendo tutti contenti. Erano in un posto molto intimo, morbido e accogliente (utero) e si dicevano:
O: "E’ bello essere abbracciata da te, chi sei?"
S: "Io sono un regalo per te e tu?"
O: "Anche io sono un regalo per te"
S: "Vogliamo rimanere abbracciati per sempre?"
O: "Sì, insieme faremo grandi cose, noi siamo un dono d’amore"
Quel dono sono io, sono venuta\o dal loro abbraccio, sono nata\o dal loro amore.
Gli ovetti abitano in due casette, le ovaie, che si trovano all’interno del corpo femminile. Una volta al mese un ovetto scende una stradina (viale Tuba di Falloppio) per arrivare all’utero e lì può incontrare o no il semino innamorato. I semini abitano in due casette, i testicoli (che alcuni maleducati chiamano palle) che si trovano all’esterno del corpo maschile. Essi producono tutti i giorni 500 milioni di spermatozoi (esagerati!) che passano attraversano una stradina (corso uretra) nel pisello (pene). Se il semino è molto innamorato va a cercare l’ovetto nell’utero. Mamma ha incominciato a costruire nel suo corpo, nella pancia (utero) un "nidino" dove io crescevo piano piano. Papà e mamma insieme costruiscono un nido in casa aspettando la mia nascita.
Papà portava a mamma cose buone e le dava baci più grandi, affinché anch’io li potessi sentire. La sera accarezzava il pancione della mamma, mi parlava e, insieme facevano progetti per me ed io stavo ferma ad ascoltare i loro sogni. Poi lui appoggiava l’orecchio alla pancia per sentirmi più vicina e io mi muovevo e scalciavo per salutarlo. Io crescevo e quando il nido nella pancia è diventato troppo stretto, ho cominciato a sgomitare procurando a mamma un gran male di pancia!!! Lei si è lamentata un bel po’ (pare abbia detto anche qualche parolaccia) ma quando è passato ha dichiarato che era stato il dolore più bello del mondo, perché si era concluso con un regalo ….. e quel regalo ero io !
Nascere è stato il mio primo lavoro, davvero una bella fatica! Appena uscita dalla mia mamma
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ho respirato da sola ¤ ho visto la luce ¤ ho sentito suoni e rumori ¤ ho sentito il caldo e il freddo sulla pelle.IL MIO PUPAZZO PREFERITO
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Era un orsetto di colore grigietto, era molto morbido, e di media grandezza. Lo chiamavo Trudi, facevo fatica a separarmene perché lo volevo portare da tutte le parti. Non lo stringevo e non lo baciavo, lo strapazzavo e lo sgridavo quando ero arrabbiato, ma gli volevo bene e pensavo che anche lui mi volesse bene e l’ho ancora. Franco
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Il mio pupazzo preferito era un orsacchiotto di colore bianco, io lo chiamavo Trudi. Era morbido e gli volevo tanto bene. Lo portavo a dormire con me e facevo fatica a separarmi da lui, quando lo lasciavo a casa da solo pensavo che lui si sentisse triste. Lo picchiavo e lo strapazzavo quando ero arrabbiata, lo stringevo e lo baciavo quando andavo a dormire. Gli volevo molto bene e pensavo che anche lui me ne volesse. L’ ho ancora dentro una scatola di giochi. Caterina.
Il mio pupazzo preferito era una bambola. Era di colore rosa, era morbida e grande quasi come me da piccola. La chiamavo Calli perché era un nome che mi piaceva. Alla sera, quando andavo a dormire, la mamma la metteva a letto con me perché mi piaceva andare a letto con lei. Facevo fatica a separarmene perché era l’unica bambola che avevo, la stingevo quando andavo a letto con lei; la strapazzavo e la sgridavo quando mi arrabbiavo, ma le volevo molto bene e pensavo che anche lei me ne volesse, io l’ho ancora a casa. Fatou.
Il mio pupazzo preferito era Teo, era di colore grigio, morbido e piccolo. Lo portavo sempre a dormire con me, facevo fatica a separarmi da lui e infatti lo portavo da tutte le parti. Lo strapazzavo e lo sgridavo quando ero nervosa, ma gli volevo molto bene e pensavo che anche lui me ne volesse. Io l’ho sopra il mio letto e gli voglio tantissimo bene, amo Teo moltissimo. Francesca.
Il mio pupazzo preferito era un gatto di colore arancione e bianco. Era morbido e piccolo, lo chiamavo Piggi e lo portavo a dormire con me. Lo portavo sempre con me: a mangiare, in bagno.. Lo stingevo e lo baciavo di giorno e di notte. Lo strapazzavo e lo sgridavo quando ero nervosa. Gli volevo bene e pensavo anche lui mi volesse bene. E non l’ho più perché l’ho perso. Karla.
Io avevo un pupazzo di nome Pipi era di colore beige, morbido e grande. Lo portavo a dormire con me e facevo fatica a separarmene: lo portavo anche in bagno per fare la pipì. Lo strapazzavo quando ero al computer; gli volevo molto bene e pesavo che anche lui volesse bene a me, però non l’ho più. Pietro.
Il mio pupazzo preferito era un coniglietto, era di colore arancione, era molto morbido e piccolo. Il suo nome era Carotino e lo portavo a dormire con me. Facevo fatica a separarmi da lui e quando mia mamma me lo prendeva, io piangevo perché pensavo che fosse solo mio. Lo stringevo e lo baciavo quando mia mamma me lo prendeva. Lo strapazzavo e lo sgridavo quando ero nervoso. Gli volevo molto bene e pensavo che anche lui me ne volesse .Io purtroppo non l’ho più. Tommaso.
Il mio pupazzo era un orsacchiotto che si chiamava Orsacchiotto ed era di colore nero. Era molto piccolo, lo portavo sempre a dormire con me perché facevo molta fatica a separarmi da lui. Lo stringevo e lo baciavo perché gli volevo bene, non lo sgridavo e non lo strapazzavo. Pensavo che anche lui mi volesse bene, ma l’ho perso. Sara.
Io avevo un canguro di colore marrone, era molto morbido e molto grande. Lo portavo sempre con me, anche in bagno; si chiamava Pacco, facevo fatica a separarmene perché quando andavo a fare un giro pensavo che si sentisse solo. Gli volevo molto bene e pensavo che me ne volesse tanto anche lui. Lo baciavo e lo stringevo quando ero spaventato, lo strapazzavo quando ero nervoso, purtroppo l’ho perso. Lorenzo B.
Io avevo un orsacchiotto di colore marrone, morbido, piccolo e lo chiamavo Orso. Lo portavo con me, facevo fatica a separarmene e allora me lo portavo a nanna .Lo stingevo e lo baciavo quando ero a tavola, lo strapazzavo e lo sgridavo quando era di notte. Gli volevo molto bene e pensavo che anche lui me ne volesse; non l’ho più. Giovanni.
Il mio pupazzo preferito era un’orsacchiotta di nome Trudi. Io le volevo bene, era piccola, era di colore rosa e io me la portavo a nanna con me. Io facevo fatica a separarmi da lei e quando uscivo mi mancava, allora la portavo con me. Io quando ero felice la stringevo e la baciavo. Quando mia mamma mi sgridava, io la strapazzavo e la sgridavo. Io le volevo tanto bene e pensavo che me ne volesse anche lei. Io l’ho ancora . Marta.
Io avevo un orsacchiotto che si chiamava Pipi .Era molto morbido di colore marroncino ed era di media altezza. Non me ne separavo mai, me lo portavo a mangiare, a letto e a fare la doccia. Lo stringevo e lo baciavo quando ero contento e felice; lo strapazzavo e lo sgridavo quando ero spaventato e arrabbiato. Non l’ho più perché l’ho perso Anuar.
Il mio pupazzo preferito era una bambola. Di colore rosa e bianco, era morbida e piccola, la chiamavo Stella. La portavo a dormire con me; facevo fatica a separarmene, però fuori la portavo soltanto quando facevo dei viaggi. Mi sembra che la stringessi e l’abbracciassi quando avevo paura. Le volevo moltissimo bene e pensavo che anche lei me ne volesse. Stella è ancora con me sul mio letto. Giulia.
Il mio pupazzo preferito si chiamava Brudi era un cagnolino di colore marrone. Era morbido e di peluches. Me lo avevano regalato e io lo portavo sempre con me e a volte "ciucciavo" la sua coda. Lo portavo anche a dormire perché avrei voluto averlo sempre con me. Certe volte gli parlavo, lo coccolavo ma a volte lo sgridavo quando ero arrabbiata con mia zia e lo lasciavo a casa da solo Ce l’ho ancora e ancora ci gioco. Ho anche ancora la culla di quando ero piccolissima e a volte ci gioco andandoci dentro. Titti.
Il mio pupazzo preferito era (ed è ancora) un cagnolino bianco e nero, è morbido, di misura minuscola e lo chiamavo Leopoldo. Lo portavo a dormire con me, ma non facevo fatica separarmene; lo stringevo quando dormivo, non lo strapazzavo e non lo sgridavo, gli volevo bene e sono sicuro che anche lui mi voglia bene. Ce l’ho ancora. Daniele.
Il mio pupazzo preferito era un coniglio, era di color bianco, era morbido, piccolo e lo chiamavo Gnegno. Lo portavo a letto con me e facevo fatica a separarmene. Lo stringevo e lo baciavo quando ero sul passeggino, lo strapazzavo e lo sgridavo quando mia mamma mi tirava le patte. Gli volevo molto bene e pensavo che anche lui me ne volesse, l’ho ancora. Simone.
Io avevo due coniglietti di colore bianco, erano molto morbidi e piccoli .Si chiamavano Bibì e Bobò, li portavo a dormire con me, perché facevo molta fatica a separarmene. Li baciavo e li stringevo quando andavo a dormire, li strapazzavo e li sgridavo quando ero nervoso. Volevo loro bene e pensavo che anche loro mi volessero bene. Ho ancora Bibì, invece Bobò l’ho perso.Lorenzo L.
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Il mio pupazzo preferito è un orso che si chiama Belta. Io gli volevo bene, è grande , morbido e bianco. Io lo portavo a dormire, a fare la spesa e a mangiare. Io facevo fatica a separarmi da lui perché era mio e non volevo che lo toccassero. Io lo stringevo e lo baciavo quando dormivo. Io lo strapazzavo e lo sgridavo quando ero arrabbiata. Pensavo che anche lui mi volesse bene e l’ho ancora . Jessenia
IN PASTICCERIA
GRAFICO RHODA
Un giorno Lina decide di farsi un giro, passa davanti a un negozio di pasticcini; allora decise di fermarsi e ne comprò 12; esce dal negozio e incontra Luca e anche Luca decide di comprare i pasticcini, ma aveva più soldi e così ne ha comprati 22. Lina conta quanti pasticcini ci sono di differenza e ha fatto il conto 22 – 12= 10 e ha visto che ci sono 10 pasticcini di differenza. Lorenzo B.
Sabato due miei amici avevano dei pasticcini; una si chiamava Lina e l’altro Luca. Lina aveva 12 pasticcini e Luca ne aveva 22. Loro due volevano scoprire la differenza fra 22 e 12 poi io gli ho detto: "Datemi i vostri pasticcini che faccio il conto" Dopo due minuti ho scoperto la differenza e ho detto che era di 10 pasticcini. Pietro
Un giorno mi hanno raccontato che c’erano un ragazzo e una ragazza che si chiamavano Luca e Lina e che sono andati a comprare i pasticcini. Lina ha comprato 12 pasticcini e Luca ne ha comprati 22 e Luca ha contato quanti pasticcini c’erano di differenza e ha detto a Lina che c’erano 10 pasticcini di differenza e 12 di corrispondenza. Franco
C’era una volta una bimba golosona che si chiamava Lina, un giorno incontrò un suo compagno che si chiamava Luca. Luca aveva 22 pasticcini, Lina aveva 12 pasticcini; hanno fatto un conto e si accorsero che c’erano 10 pasticcini di differenza. Giulia
1° scatola 2° scatola 3° scatola 4° scatola
Ieri ho fatto l’albero di Natale e avevo 4 scatole e dentro ogni scatola c’erano 6 palline di Natale poi le ho messo sull’albero. Quando ho tolto l’albero di Natale ho fatto un’operazione 6 x 4 =24 poi ho detto a mia mamma che le palline erano 24 e la mia mamma ha detto :"Complimenti Caterina, sei brava a fare i conti di matematica" e io le ho detto: " Grazie mamma". Caterina
Un giorno ho montato l’albero di Natale e ho preso 4 scatole che contenevano ciascuna, 6 palline e ho fatto un’operazione con il per (6 x 4 = 24) e ho montato l’albero con 24 palline. Franco
C’era una volta Babbo Natale che voleva portare i regali, però era malato e allora disse ai suoi aiutanti: "Questo Natale non posso andare in giro per il mondo e al posto mio ci andrete voi" Dato che gli aiutanti erano parecchi, via sulla slitta !! Tutti però si erano dimenticati che c’erano, per quell’occasione, le slitte piccole. L’aiutante più piccolo disse che c’erano da sistemare le 32 renne e le 4 slitte. Gli aiutanti di Babbo Natale non sapevano quante renne dovevano attaccare ad ogni slitta così provarono e riprovarono fino a scoprire il numero e ad ogni slitta attaccarono 8 renne poi passarono da tutti i bambini del mondo a portare i regali. Giulia
La notte di Natale, Babbo Natale doveva portare in tutto il mondo i regali ma non ce la faceva, quindi chiamò i folletti e gli disse: "Non ce la faccio a portare i regali a tutto il mondo, mi potete aiutare?" "Sì, ti possiamo aiutare, ma come facciamo a mettere le renne in ogni slitta ?" Uno gnomo disse: "Abbiamo 32 renne e 4 slitte allora facciamo il conto 32 diviso 4 uguale 8 renne per ogni slitta". Lorenzo L.
Sabato 24 dicembre 2000, Babbo natale si è sbucciato un ginocchio. Io dall’Italia al Polo Nord sono andato insieme ai folletti. Gli abbiamo messo un cerotto; mi disse di prendere una delle sue 32 renne. Poi mi ha detto di scegliere una delle sue 4 slitte e che "facessi lui" cioè Babbo Natale. Poi sono partito e volevo fare il conto senza dimenticare le tre slitte e le trentun renne che avevo lasciato da Babbo Natale e ho fatto 32 : 4=8. E allora ecco il numero nascosto, 8 renne per slitta!! Pietro
La notte di Natale, Babbo Natale ha fatto troppo rumore passando dal camino e mi sono svegliato. Sono sceso dal letto e sono salito al piano di sopra e ho visto Babbo Natale che mi ha chiesto se potevo aiutarlo e io ho detto di si e mi ha detto che aveva 4 slitte e 32 renne e mi ha chiesto quante renne aveva per trainare una slitta e io ho fatto una operazione 32 : 4= 8 e gli ho detto che aveva 8 renne per slitta. Franco
La notte di Natale, Babbo Natale era in ritardo, allora chiamò i suoi amici folletti e gli chiesi se potevano aiutarlo a fare un conto e loro dissero di sì. Babbo Natale disse che aveva 32 renne e 4 slitte e poi con i suoi folletti fece questo conto 32 : 4 = 8 renne per trainare ogni slitta. Poi disse ai suoi folletti: "Grazie che mi avete aiutato" "Ma non c’è di niente!" dissero i folletti. Poi Babbo Natale poté partire, così diede a ciascun bambino dei regali e a quelli che sono stati più bravi diede un regalo in più. Marta
I PANETTONI
Sono andata a comprare 4 panettoni Pandoro e 5 panettoni normali. In tutto 9 panettoni. Titti
Giovedì sono andata al supermercato e ho visto 30 panettoni sopra a 3 scaffali. Su ogni scaffale c’erano 10 panettoni. Sara
I PULCINI
[saper ricavare dalla rappresentazione grafica due testi partendo prima dalla parte uguale, (moltiplicazione), e poi dal tutto, (divisione di partizione)]
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Io un giorno ho visto dei pulcini nel bosco che non trovavano il loro nido e allora li ho aiutati è li abbiamo trovati e i nidi erano 5 e quando i pulcini erano tutti nei nidi, 6 pulcini in ogni nido, li ho contati e in tutto erano 30 pulcini.Io in montagna sono andata in una fattoria abbandonata e ci sono entrata dentro; ho visto 30 pulcini e 5 nidi a loro disposizione. Poi io li ho aiutati a sistemarsi nei nidi e in ogni nido ho messo 6 pulcini. Caterina
¨
Una volta io e mio papà siamo andati nel bosco e abbiamo preso delle piante per mia mamma. Ad un tratto abbiamo visto una gallina che era stata abbandonata ed era un po’ strano. Aveva 5 nidi e in ogni nido c’erano 6 pulcini e mio papà mi ha detto: "Fai l’operazione" e io gli ho risposto: "E’ un’ottima idea" e ho fatto 6x5=30 pulcini e abbiamo portato i pulcini a casa insieme alla gallina.Io in campagna sotto la grondaia ho visto 30 pulcini e 5 nidi e ho fatto l’operazione con il diviso per sapere quanti pulcini stavano in ogni nido e ho fatto 30:5=6 pulcini per ogni nido.
Franco
c
Un giorno in Toscana sotto alle grondaie del Super Sconto c’erano 5 nidi e in ogni nido c’erano 6 pulcini .Io ho ragionato e ho trovato l’operatore che è il per e allora l’operazione è 6 x 5=30 pulcini in tutto.Un giorno in Toscano ho visto un albero con 5 nidi di pulcini. I pulcini in tutto erano 30, si sono messi in parti uguali nei 5 nidi così c’erano 6 pulcini per ogni nido.
Simone
d
C’erano una volta, tanto tempo fa, 5 nidi. Un giorno da una madre nacquero dei pulcini e li mise dentro a quei 5 nidi, però disse: "6 pulcini per un nido". Io ho fatto l’operazione con il per e ho fatto 6 per 5 uguale 30 pulcini in tutto.C’erano una volta 30 pulcini che stavano in 5 nidi. Io ho voluto fare un’operazione, potevo fare quella con il più, con il meno, con il per ma ho voluto fare quella con il diviso perché le altre sarebbero state sbagliate, e ho fatto 30 diviso 5 = 6 pulcini per ogni nido.
Giulia
X
Un giorno ho visto 5 nidi sopra ad un albero e dei pulcini che volavano per andare dentro ai nidi. Io ho contato i pulcini erano 6 pulcini per ogni nido, ho fatto il conto 6x5=30 e ho detto alla mia mamma che avevo visto 30 pulcini.Io un giorno ho regalato 30 pulcini ad una mia amica e le ho preso anche 5 nidi. Ho fatto il conto 30:5=6 e poi ho detto alla mia amica di mettere 6 pulcini per ogni nido. Quando sono tornata a casa ho detto alla mamma che avevo regalato 30 pulcini alla mia amica.
Fatou
i
Io un giorno sono andata nel bosco e ho visto 5 nidi e nel 1° nido c’erano 6 pulcini, nel 2°nido c’erano 6 pulcini , nel 3° nido c’erano 6 pulcini , nel 4° nido c’erano 6 pulcini, e nell’ultimo nido c’erano 6 pulcini. Io mi sono chiesto: "Ma quanti pulcini sono in tutto?" Poi sono arrivata a casa della zia e ho fatto l’operazione 6x5=30 ed erano 30 pulcini in tutto.Io un giorno sono andata alla fattoria di mio zio e mio zio mi ha fatto vedere tutta la fattoria e anche i pulcini. C’erano 30 pulcini e io gli ho chiesto quanti nidi avesse per mettere tutti i pulcini. Lo zio mi ha risposto che aveva 5 nidi. Allora io ho fatto l’operazione 30: 5=6 pulcini per ogni nido.
Jessenia.
J
Io e mia mamma siamo andati ai giardini e sull’albero abbiamo visto 5 nidi e stavano arrivando un gruppo di uccelli e 6 uccellini si posarono in un nido, altri 6 si posarono in un nido, e altri 6 si posano in un nido e altri 6 si posarono in un nido e altri 6 si posarono in un nido. Io ho fatto un conto col per perché col più si fa "troppo lunga questa operazione" e ho contato che 6x5=30 uccellini.
Io e mio papà siamo andati nel bosco con il nostro cane Spike e abbiamo visto che sull’albero c’erano 5 nidi e sono arrivati 30 uccellini. Io ho fatto l’operazione col diviso e ho capito che 30 : 5 è uguale a 6, perciò in ogni nido c’erano 6 uccellini.. Anuar
k
C’era una volta una gallina che aveva fatto dei pulcini ma non poteva mai contarli, allora fece 5 nidi e ci mise 6 pulcini in ogni nido e vide che i pulcini erano 30 in tutto.Una gallina aveva 30 pulcini e trovò 5 nidi dove sistemarli e mise 6 pulcini in ogni nido.
Daniele
W
Io ero in campagna e avevo visto 5 nidi. In ognuno dei nidi c’erano 6 pulcini. Poi sono andata a casa e il giorno dopo ho contato i pulcini naturalmente con il per e ho fatto 6x5=30 pulcini in tutto.Io ero a Montoggio e avevo una stalla e avevo 30 pulcini e poi ho costruito 5 nidi con l’aiuto di mio papà. Io e mia sorella abbiamo distribuito i 30 pulcini dentro i 5 nidi facendo l’operazione con il diviso 30:5=6 e abbiamo messo 6 pulcini in ogni nido. Francesca
ª
Io un giorno sono andata in un recinto di pulcini e ho visto che in ognuno dei 5 nidi c’erano 6 pulcini. Dopo ho fatto una operazione 6x5=30 pulcini in tutto .Io un giorno sono andata in campagna .Di notte ho sentito un rumore e mi sono svegliata e ho visto che 30 pulcini si stavano mettendo in 5 nidi. In ogni nido si mettevano 6 pulcini, perché io ho fatto un’operazione 30 :5 e ho trovato i pulcini di ogni nido. Sara
a
Io ero andato in campagna e ho visto 5 nidi e per ogni nido c’erano 6 pulcini e ho fatto un conto del per cioè 6x5=30 pulcini in tutto.Io e mia mamma siamo andati in una fattoria e un pastore venne e ci portò nella stalla e aveva 30 pulcini e aveva 5 nidi. Il pastore mi disse : "Mi puoi aiutare a dividere i pulcini nei nidi?" Io feci un conto 30:5=6 e dissi al pastore di mettere 6 pulcini in ogni nido. Lui mi disse: "Grazie mille" e ci invitò a casa sua a cena. Poi era tardi e gli dissi: "Dobbiamo andare a casa" e il pastore rispose: "Andate pure". Tommaso
f
Io un giorno sono andato in campagna e ho visto 5 nidi e c’erano 6 pulcini in ogni nido poi ho deciso di contarli e ho scoperto che in tutto erano 30 pulciniIo un giorno sono andato in una prateria e ho visto una stalla e il pastore mi accompagna nella stalla. Dentro la stalla c’erano 30 pulcini e 5 nidi, poi ho aiutato il pastore a distribuire i pulcini nei nidi. Ho fatto l’operazione e ho scoperto che 30:5=6 pulcini per ogni nido.
Stefano
h
Un giorno io e il mio cane che si chiamava Bobbj siamo andati nel bosco. Bobbj iniziava a ringhiare perché aveva visto 5 nidi. Io mi sono arrampicato e ho visto che c’erano 6 pulcini per ciascun nido, allora ho fatto un conto del per 6 X 5=30 così ho scoperto che i pulcini erano in tutto 30.Un giorno mio nonno, che era un pastore, mi ha fatto vedere i suoi 30 pulcini e i nidi che erano 5. Un giorno i pulcini stavano dormendo nei nidi allora io ho fatto un conto 30 :5= 6 così ho scoperto che i pulcini per ogni nido erano 6.
Lorenzo B
c
Io e mia mamma abbiamo comprato 5 nidi e dentro c’erano 6 pulcini per ogni nido e ho fatto l’operazione con il per e in tutto erano 30 pulcini. GiovanniP
Io stavo facendo una passeggiata in campagna e ho trovato dei pulcini e ho costruito 5 nidi e in ogni nido ho messo 6 pulcini, poi ho fatto l’operazione del per cioè 6 per 5 che fa 30 pulcini in tutto.Io e mia mamma siamo andati in una fattoria e poi siamo arrivati e il pastore ci ha chiesto: "Mi potete aiutare perché non riesco a mettere i pulcini nei nidi" e poi io dico al pastore: "Perché non facciamo l’operazione 30 pulcini diviso 5 nidi che fa 6 quindi bisogna mettere 6 pulcini in ognuno dei 5 nidi" e il pastore mi ringraziò.
Lorenzo L