Occorrono delle scelte e delle verifiche
Un intervento sul tema della tecnologia nelle scuole

ottobre 2003

Emilio Brengio

Fino ad oggi non mi risulta che ci siano ricerche che abbiano dimostrato l'efficacia dell'uso del pc nella didattica. Il rapporto più completo che esiste, anche se del 99, quello del senato americano tradotto dall'IRRE-Emilia Romagna, pone dei punti interrogativi e dà anche indicazioni, ma rinvia a ricerche ancora da fare.
Certamente non ha alcuna valenza didattica far usare il pc per disegnare o per copiare dei testi. Nè, in altro settore, ha senso sentire cantare le tabelline dal pc. Le posso far cantare ai bambini, è molto meglio. Io per altro uso il pc nella didattica della matematica dal 1991 con frequenza almeno settimanale. Il software me lo sono fatto e continuo a svilupparne con cadenza di circa 3 al mese. Non ho esperienza di uso del pc nella didattica della lingua, ma, da quello che vedo, non ci sono idee chiare.
Innanzi tutto il pc dovrebbe essere messo in ogni aula, uno, da usare nella lezione. O meglio ancora serve un kit con pc e proiettore che può essere usato da 6/8 classi dall'insegnante per integrare gli altri strumenti, lavagna, libro, quaderno, voce con parti multimediali costruite o assemblate dal docente. Tornando alla mia esperienza e a quella di colleghi/e che usano il mio software i riscontri ci sembrano positivi. Intanto la tipologia del software utilizzato non richiede la rincorsa all'ultimo modello di pc.
Nel mio laboratorio ne ho 16, tutti regalati alla scuola, addirittura col solo DOS, certo qualcuno si scandalizzerà, ma non i bambini, anche se a casa hanno il pc ultimo modello. Possono lavorare e fare matematica i bambini dai primi giorni della prima alla quinta. Posso graduare il lavoro a seconda delle esigenze, compresa quella l'esigenza di esplorare concetti e attività non ancora proposte in classe, ma che soddisfano curiosità, interessi di alunni che spesso rischiamo di far annoiare. Posso attuare momenti di aiuto reciproco, di collaborazione. Posso effettuare esercitazioni che richiederebbero molto più tempo, da sottrarre ad attività stimolanti.
Per concludere direi che sull'uso del pc a scuola siamo solo agli inizi, non ci sono idee chiare, spesso ci sono mode, in generale la scuola lo rifiuta. Giustamente credo, dato che fare sperimentazioni in corpore vili non è una cosa seria, come non è serio parlare di informatica nella scuola elementare, addirittura in prima. Chi si è impossessato del ruolo di guida in questo settore, penso a chi dà il bollino blu ai software con le tabelline cantate (a parte che non ha senso dare il bollino blu a nessuno, qualcuno lo dà forse ai libri?) ed altre sciocchezze o propone come modelli ipertesti creati dalle scuole, usa una tecnologia e una conoscenza, per ora in mano a pochi, per giustificare la propria esistenza 'meravigliando l'insegnante', che però saggiamente non si lascia abbindolare.
Vanno sì gli insegnanti ai corsi, ma scappano anche e comunque si chiedono e ora cosa cambia nel mio lavoro? Il pc non ha cambiato i programmi didattici e non li può cambiare o si adatta ad essi oppure, come accade, resta ignorato dalla scuola, che ha preoccupazioni molto diverse da quelle di stampare qualche 'bella' pagina per meravigliare i genitori.
Emilio Brengio


Riferimenti
Documento del Senato USA
http://kidmir.bo.cnr.it/fardiconto/white/doc/whitehouse.pdf



studio inglese sull'uso del pc a scuola
http://www.becta.org.uk/research/reports/impact2/strand3.cfm



Principi per la didattica della matematica

http://www.rhoda.it/principi.htm